mercoledì, ottobre 31, 2007

Bufera al Corrire della sira (vogliono cacciare Ostellini)


Fonti interne alla redazione milanese, di solito ben informate, ci hanno fatto pervenire il "verbale" di un acceso scontro tra Ostellini , il Direttore e una parte della proprietà del giornale.
Il fatto che avrebbe provocato il durissimo scontro, fino alla minaccia di licenziare in tronco Ostellini, sarebbe una nuova proposta di legge sul falso in bilancio scritta da un non meglio precisato economista vicino alla cosiddetta sinistra radicale e, sponsorizzata dall'incauto opinionista. Lo scontro ha portato alla censura di un editoriale dell'opinionista e alla ammonizione con diffida dello stesso.
Fin qui quello che noi abbiamo saputo dello scontro.
Siamo però in grado di rivelare, in estrema sintesi, il contenuto della proposta di legge in questione....
La norma 'anti melemarce' , sponsorizzata da Ostellini, vorrebbe istituire ferree regole antitruffa.
Quella legge contiene un forte inasprimento delle pene per il falso in bilancio. Una su tutte: l'inasprimento della pena massima per il falso in bilancio, da 5 a 20 anni, il minimo è 12 anni di carcere
Prevede di imporre ai revisori dei conti delle imprese scambiate sul mercato la certificazione della propria attività e la verifica del proprio operato con gli organi di controllo.
Tutti gli amministratori delegati delle società vengono obbligati a "rifirmare" i bilanci delle loro imprese per garantirne la correttezza.
Dopo aver rifirmato , insomma,nessuno può dire "non sapevo", nessun chief executive può tentare di sottrarsi alla sanzione penale e patrimoniale in caso di irregolarità nei conti.
Si crea una authority per esercitare il controllo sui revisori dei conti.
Si proibisce a lle società di auditing di offrire consulenze.
La stesura dei bilanci viene sottoposta a norme più stringenti, i margini "interpretazione" delle regole vengono ridotti. I tempi di comunicazione dei conti al mercato vengono accorciati di un terzo.
I dirigenti delle società quotate devono rivelare più rapidamente le compravendite di azioni proprie.
Abolisce infine la modica quantità nel falso in bilancio, cioè quell´attenuante inserita nella legge italiana sulla tutela del risparmio che introduce il reato veniale di "falsetto" (se i dati truccati rappresentano una piccola parte del fatturato aziendale).
Non esistono, secondo la nuova legge in questione, i fantasiosi indicatori della normativa italiana - il crac in percentuale del Pil, la quota di popolazione ingannata - per stabilire se ci sia danno grave per i risparmiatori.
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